l'Altro inferno
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Voto:
Padre Valerio (Carlo De Mejo) indaga su strani fatti avvenuti al convento. Il Demonio sembra aver preso possesso del luogo, e la madre superiora Vincenza (Franca Stoppi) ha qualcosa a che fare con gli inquietanti eventi.
LA RECE
Film in cui confluiscano diversi generi e diverse suggestioni sviluppatesi (meglio) negli anni '70.
Nunsploitation satanico figlio della collaborazione fra Fragasso e Mattei che produsse diverse chicche di cinema bis: Virus (1980), Sesso perverso, mondo violento (1980), Rats: notte di terrore (1983), Zombi 3 (1988), After death (1988), Non aprite quella porta 3 (1990). Incredibilmente privo di sesso, cosa assai strana per un tonaca movie italiano, il film venne realizzato in fretta e furia da Mattei che voleva sfruttare set, costumi e utili d’incasso de la Vera storia della monaca di Monza (1979). L'impressione è che ne l'Altro inferno confluiscano diversi generi e diverse suggestioni sviluppatesi (meglio) negli anni '70: c'è chiaramente l'ambientazione ecclesiastica ma anche il paranormale, lo zombi-horror e il satanic-movie. Il film non manca, infatti, di riprendere il filone della possessione demoniaca che tanta fortuna ebbe a partire da l'Esorcista (1973). Ne l'Altro inferno, però, i fili tesi verso diverse altre pellicole spesso s'intrecciano fino a formare matasse indistricabili di senso che compromettono la narrazione. Il film deraglia in più di un momento divenendo un erratico racconto di omicidi, suore malvagie, preti saggi e segreti inconfessabili. Come se non bastasse, mescola, a quanto già citato, altre suggestioni provenienti dal gotico anni '60 che si declinano nelle segrete dell'abbazia con tanto di strumentario alchemico ed ossario. Dal momento che il nunsploitation in questione esula dall'erotismo saffico per rifarsi al giallo, ecco che spuntano citazioni dotte quali bambole impiccate e disegni da interpretare, evidenti rimandi al mondo argentiano. Pur così confuso e citazionista, il film funziona per la sua atmosfera malsana e i memorabili eccessi gore: si veda la suora che pugnala la vagina di una consorella morta per aborto e le estirpa l'utero, il bambino buttato nel calderone o, ancora, la testa nel tabernacolo e la gallina decapitata dal factotum Boris interpretato dal Franco Garofalo di Assassinio al cimitero etrusco (1982). Fra gli attori si distinguono l'iper-espressiva Franca Stoppi (Buio Omega, 1979) e Carlo de Mejo, volto noto dell'horror italico soprattutto per le sue partecipazioni nei film di Fulci (Manhattan baby, 1982; Quella villa accanto al cimitero, 1981; Paura nella città dei morti viventi, 1980). Lo score musicale dei Goblin non è niente male se però non fosse stato riciclato da altre pellicole. L'Altro inferno ha tutto il gusto di tanto cinema bis italiano, vuoto di sostanza e pieno di effettacci di pregevole artigianato nostrano; la storia sarà pedestre ma non annoia e non si sente affatto la mancanza della solita suora porcona. Flick iconoclasta che sa intrattenere. Ai tempi, comunque, clamoroso insuccesso al botteghino.
TRIVIA
Bruno Mattei (1931-2007) dixit: “L’Italia è l’unico paese al mondo dove si divide il cinema in serie A, B e C. Nel resto del mondo queste discriminazioni non esistono; c’è il film buono e il film cattivo, non c’è la pregiudiziale legata al genere d’appartenenza. Se una major americana sbaglia un film, e ne sbagliano parecchi, per loro il film è brutto anche se costato molti soldi. In Italia un brutto film, se fatto da un regista politicizzato, con un budget elevato e con attori in voga in quel momento, è comunque un film di serie A. Spesso non si guarda alla sostanza ma si giudica in base ai pregiudizi e alle convenienze del momento. La cosa che mi rinfranca, oggi, è vedere tanto entusiasmo attorno a noi, attorno a quella grande stagione di cinema, da parte di molte persone, soprattutto giovani. Queste sono le nostre soddisfazioni” (horror.it).
Regista:
Stephan Oblowsky [Bruno Mattei]
Durata, fotografia
89',colore
Paese:
Italia
1989
Scritto da Exxagon nell'anno 2010 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
