i Corpi presentano tracce di violenza carnale

-

Voto:

A Roma s'aggira un killer: si sa solo che indossa una sciarpa rossa e nera. Jane (Suzy Kendall) e le sue amiche universitarie decidono di andarsi a riposare in una villa ma l'assassino le ha seguite poiché sa che Jane conosce un particolare che potrebbe farlo catturare.

LA RECE

Una delle vette dello spaghetti giallo, seminale rispetto al genere slasher che da lì a pochi anni avrebbe imperversato. Fra l'argentiano e lo sleaze. Martino di livello.

Martino abbandona il sexy-giallo della sua nota trilogia (lo Strano vizio della signora Wardh, 1971; Tutti i colori del buio, 1972; il Tuo vizio è una stanza chiusa e solo io ne ho la chiave, 1972) e aderisce ai canoni argentiani ma con un'esasperazione del fattore "sexy" (cosa assolutamente non argentiana) che, nelle mani di Martino, diventa gravemente sessuale e motore primo dell'azione sia del killer sia delle vittime. Ne emerge uno dei gialli migliori del periodo, uno dei più seminali anche a livello internazionale perché, insieme ad Ecologia del delitto (1971) di Bava, i Corpi presentano tracce di violenza carnale getta le fondamenta del filone slasher ben prima che gli apologeti statunitensi Carpenter e Cunningham entrassero in azione (Halloween, 1978; Venerdì 13, 1980). Come detto, alto livello di sesso che vede quattro bellissime donne, nude, isolate in una villa in montagna come si trattasse di una sorority ma, qui, più rifacentesi a drammi orrorifici di segregazione quali Terrore cieco (1971), riferimento ammesso dallo stesso Martino nell'evidenza della seconda parte del film nella quale Jane, ferita a una caviglia, non può scappare dalla casa ed è costretta a vedere il colpevole che smembra le ragazze. Bella fra le belle, la protagonista Kendall (l'Uccello dalle piume di cristallo, 1970; Spasmo, 1974) le cui capacità  recitative reggono da sole la seconda metà  del film; le altre, destinate al massacro, si lasciano sbirciare voyeuristicamente ma non si fanno ricordare come grandi attrici, e sono: Daniela (Tina Aumont: Salon Kitty, 1976), Katia (Angela Covello: Nero veneziano, 1978), Ursula (Carla Brait: Perché quelle strane gocce di sangue sul corpo di Jennifer? 1972). La protagonista Jane, come una final-girl, è meno promiscua delle amiche non restie a concessioni saffiche. Il killer, da par suo, traumatizzato, mascherato, raccontato tramite soggettive in bilico fra la lezione argentiana e ciò che verrà espresso nel proverbiale incipit di Halloween, punisce le donne e sostituisce al pene l'arma bianca, penetrando corpi che, a lungo, si sono offerti alla libidine visiva. Le scene di sangue sono presenti e abbastanza violente ma la telecamera non indugia troppo sulle ferite: l'azione più barbara è sottolineata dagli effetti sonori, così che, per sottrazione, ciò che viene immaginato divenga superiore al mostrato. Inizio farraginoso, con la presentazione di diversi personaggi difficili da tenere a mente, poi il motore gira fluido fra uso sapiente del grandangolo, specialmente nell'omicidio della palude, tocchi glam post '68, raffinatezze, sleaze e un ricco campionario di prodotti nel frigobar: J'n'B, Fernet, Punt e Mes. L'appassionato è servito. Il divieto ai 18 patito nelle sale italiane ne affossò il successo ma all'estero, i Corpi presentano tracce di violenza carnale divenne un cult e si beccò un titolo di distribuzione ancora più d'impatto: Torso.

TRIVIA

- Il film venne girato al Castello di Corcolle nei dintorni di Roma.

Regista:

Sergio Martino

Durata, fotografia

90', colore

Paese:

Italia

Anno

1973

Scritto da Exxagon nell'anno 2010; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

commercial