Resident Evil: Extinction

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Il Virus-T si è diffuso ovunque zombizzando quasi tutti gli esseri umani e rendendo la Terra un pianeta semideserto. Alice (Milla Jovovich) si unisce a un manipolo di sopravvissuti che devono stare sempre in movimento per non attirare i famelici morti viventi. A parte Alice dagli accresciuti poteri psichici, il gruppo è guidato dalla dura Claire (Ali Larter) e dall'ex militare Carlos (Oded Fehr). Nel loro viaggio verso l'Alaska, l'unico luogo non ancora contaminato, i nostri eroi vengono intercettati dal dottor Isaacs (Iain Glen) della Umbrella Corporation che crede che il vaccino per i Virus-T possa nascondersi nel sangue di Alice.

LA RECE

Mulcahy porta il franchise nell'era post-apocalittica, trasferendo l'azione dalla claustrofobia urbana al deserto con quel tocco di Mad Max. Alice guida una caravana di sopravvissuti attraverso un'America devastata, con poteri telecinetici che sfidano la fisica narrativa. Una cornice action più contemplativa del previsto ma si tratta di popcorn-horror.

Terzo capitolo della saga nata dalla riduzione dell'omonimo survival-horror creato dalla Capcom. Terzo film che rende Resident evil la prima trilogia cinematografica tratta da un videogame. Paul W.S. Anderson, regista del primo Resident evil (2002), qui si limita alla sceneggiatura lasciando il timone di comando allo stesso Mulcahy di Razorback: oltre l'urlo del demonio (1983) e Highlander (1986). In una saga che parte da presupposti ritriti, gli zombi, Extinction è un film di evidente competenza tecnica e visivamente piacevole, anche a motivo di un budget di tutto rispetto. Se i primi due film si svolgevano nello spazio angusto di un laboratorio o nelle scure strade di una città devastata, questo terzo capitolo ha un respiro più ampio, anche se, in pratica, la location è praticamente solo desertica. Il lavoro scenografico per ricostruire un futuro apocalittico dall'aspetto sempre post-nucleare è ben riuscito e, fra i tanti elementi derivativi e citazionisti, l'aggressione subita da Alice compiuta dalla solita famiglia americana di psicopatici sembra mescolare suggestioni prese da le Colline hanno gli occhi (1977) con altre provenienti da Non aprite quella porta (1974). Ma è tutto un attimo, un siparietto da cui Alice riesce a districarsi velocemente. In Extinction tutte le sequenze sono sipari più o meno brevi, più o meno riusciti, senza che mai si riesca a empatizzare con la sorte dei superstiti; d'altra parte, la Jovovich appare più fotomodella algida che mai, imbacuccata in abiti da Mad Max (1979) ma con il viso levigato come in Ultraviolet (2006). Il regista riesce a dirigere buone scene d'azione, come l'attacco degli zombi a Las Vegas o il cielo di fuoco, e aggiunge consapevolmente molti elementi citazionisti come i cadaveri rieducati in un laboratorio sotterraneo (il Giorno degli zombi, 1985), il gruppo di superstiti post apocalisse che seguono un s.o.s. radio e si fermano a Las Vegas (l'Ultima odissea, 1997), i corvi minacciosi appollaiati sul filo del telefono (gli Uccelli, 1963) e altre cosine che possono far pensare a Pitch black (2000) e a 28 giorni dopo (2003). Tanti elementi validi, insomma, ma solo in pochi casi si ha l'impressione che questi si combinino in modo vincente. Il plot è debole, i protagonisti sono deboli e l'azione o la drammaticità degli eventi non sembra prendere piede; tutto rimane nel vago e lo scontro finale con il mostrone di turno viene bruciato in un attimo. L'horror action di Mulcahy, ben distante dai virtuosismi fotografici di Razorback, è un baloccone per il pubblico mainstream che riconoscerà nel volto dell'afroamericana Betty la cantante R&B Ashanti ma potrebbe non riconoscere le varie citazioni sparse qua e là nella pellicola. Buttateci un occhio. Quello pigro. Seguirà Resident evil: Afterlife (2010).

TRIVIA

⟡ L'autista del bus scolastico si chiama Otto, proprio come lo strafatto Otto dei Simpsons.

⟡ Alice fischia agli zombi come Ash fa con Marietta ne la Casa 2 (1987).

⟡ Anche nel film Bambola Meccanica Mod. Cherry 2000 (1987) viene mostrata una Las Vegas abbandonata e parzialmente sepolta dalla sabbia.

⟡ Anche in Alien: la clonazione (1997) la protagonista viene clonata ripetutamente come accade in questo film ad Alice.

⟡ La sede giapponese della Umbrella Corporation si trova sotto la stazione Zatoichi che, però, non esiste a Tokyo: il riferimento è al fittizio personaggio storico creato dalla penna di Kan Shimozawa, poi comparso sugli schermi diverse volte; una delle più note fu con Zatoichi (2003).

⟡ Nella scena girata in Giappone compaiono molti cartelli che riportano scritte nipponiche che non vogliono dire nulla, visto che gli ideogrammi sono stati scritti a casaccio.

⟡ Il vestito indossato dalla Jovovich fa parte della linea d'abbigliamento creata dalla stessa Jovovich, la Jovovich-Hawk.

⟡ L'idea che le armi di Alice dovessero essere due coltelli Kukri fu di Ron Balicki, trainer coreografo della Jovovich in Resident evil: apocalypse (2004).

⟡ Nella sequenza nella quale un uomo col lanciafiamme viene fatto cadere dal bus da uno stormo di corvi zombi, è stato usato il Wilhelm Scream, ovvero il suono campionato di un grido emesso la prima volta nel 1951. In effetti, si tratta di una serie di sei grida prodotte dall’attore e cantante Sheb Wooley. Lo “stock sound effect” in questione prende il nome dal soldato Wilhelm, personaggio del film l’Indiana bianca (the Charge at feather river, 1953) che emetteva quel grido dopo essere stato colpito a una coscia da una freccia; con questo film, la Warner Bros utilizzava per la prima volta l’effetto sonoro che, però, era già stato usato in altri due film. Il primo film a utilizzare il Wilhelm Scream fu Distant drums (1951) mentre Guerre Stellari lo riportò in auge nel 1977.

⟡ Non fu organizzata nessuna proiezione speciale per la stampa date le pessime recensioni che i critici avevano scritto per i primi due film della serie.

⟡ Nella scena dell'attacco degli uccelli, i corvi veri utilizzati furono solo due, il resto venne realizzato in digitale.

⟡ Arrivati a Las Vegas, i nostri eroi parcheggiano vicino alla Torre Eiffel del Paris Casino a un passo dal Venetian Casino. In realtà, i due casinò distano un chilometro e mezzo l'uno dall'altro.

⟡ Come mai durante la prima riunione dei vertici della Umbrella, dato che i partecipanti sono ologrammi, questi hanno di fronte dei bicchieri per bere? E se anche i bicchieri sono ologrammi, perché essi non scompaiono quando scompaiono le persone? Quanti anni dovranno passare prima che questi importanti interrogativi trovino risposta?

Titolo originale

Horrors Of The Black Museum

Regista:

Russell Mulcahy

Durata, fotografia

95', colore

Paese:

UK, USA, Francia, Germania

Anno

2007

Scritto da Exxagon nell'anno 2011 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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