Halloween - the Beginning
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Voto:
Haddonfield, Illinois. Il piccolo Michael Myers (Daeg Faerch), anni 10, cresce in una famiglia disfunzionale e a scuola viene preso di mira dai bulli. La notte di Halloween, il ragazzino indossa una maschera e inizia a uccidere i familiari esclusa mamma Deborah (Sheri Moon Zombie) e la sorellina. Michael finisce in manicomio assistito dal dottor Samuel Loomis (Malcom McDowell) ma nessuna cura sembra sortire effetto e Michael si chiude in se stesso e dietro una serie di maschere che costruisce. Quindici anni dopo, Michael fugge di prigione e torna ad Haddonfield proprio la notte di Halloween mentre Laurie Strode (Scout Taylor-Compton) sta facendo da babysitter a un ragazzino.
LA RECE
Rilancio del franchise di Michael Myers ad opera di Rob Zombie che ripensa il personaggio. Non tutto convince della sua impronta, in primis il bisogno di esaltare sempre la presenza di sua moglie Shery Moon, ma la qualità non manca.
In un’epoca del cinema nella quale nessuna icona horror sembra essere intoccabile e salvabile dal remake, tale sorte spetta anche a Michael Myers, l'incarnazione del Male portata sullo schermo da Carpenter nel 1978 con quella seminale pellicola che fu Halloween - la notte delle streghe, a porre le fondamenta del sottogenere slasher codificando alcuni punti imprescindibili come fosse un manifesto programmatico: la donna sessualmente attiva muore, il killer psicopatico uccide di preferenza giovani festaioli, il killer agisce in uno spazio-tempo limitato, c'è sempre un'eroina verginale (final-girl) che ha la forza di opporsi al killer. Rob Zombie, al secolo Robert Bartleh Cummings, nato rocker e fattosi strada nel cinema con pellicole di gusto vintage (la Casa dei 1000 corpi, 2003; la Casa del Diavolo, 2005), accetta la sfida di rivificare il mito del villain di Haddonfield ai tempi in declino dopo una serie sfiancante di sequel e, a suo stesso dire, ripensa Michael Myers. Il risultato finito presenta sostanziali differenze rispetto al mostro umano generato di Carpenter. Come era già stato per le sue pellicole precedenti, il regista inietta nella storia una dose di negativismo e, in una certa misura e in modo molto più marcato di quanto avesse fatto in precedenza, Zombie cerca di stimolare empatia verso Michael Myers. Carpenter aveva messo in scena un killer geneticamente malvagio senza delinearne troppo i confini biografici: Michael Myers era un'incarnazione del Male, un angelo della morte, il doc Loomis lo sapeva e abbandonava qualsiasi velleità clinica per definire il suo paziente qualcosa di super-umano. Rob Zombie si discosta da questa visione e fa di Myers una vittima di abusi e neglect parentale, un "semplice" bambino che ricade nella teoria dell'abusato-abusatore. È l'eziopatogenesi di un serial killer che usa le maschere per dissociarsi e dar sfogo a un suo mondo interiore di violenza e vendetta. La famiglia di Myers, che pare quella dei Firefly de la Casa dei 1000 corpi (a propria volta in sintonia con quella di Non aprite quella porta, 1974), è il solito tripudio di incestuosità, alcolismo e trascuratezze tipiche di una certa iconografica dell’America di confine che, evidentemente, colpisce molto la fantasia di Rob e della moglie Sheri Moon, sempre nei film del marito a performare qualche spogliarello. In ogni caso, la visione drammatica di un giovane Myers vessato e maltrattato non può che portare al parteggiamento. La prima parte del film, un preambolo di mezz'ora, è interessante e ben realizzata, sebbene possa essere molte cose ma non Halloween. La seconda parte, invece, torna sul tracciato con un Michael muto, gigantesco e assolutamente indifferente al bene e al male. Peccato, però, che in questo secondo blocco, il personaggio di Laurie Strode perda gran parte della sua innocenza e del suo spessore: sembra quasi che Laurie, per Zombie, sia un personaggio marginale messo lì per mantenere il necessario legame con l'originale. Di fatto, la figura femminile più importante del film non è la Strode ma la madre di Michael che, guarda caso, è interpretata dalla moglie del regista. Prevedibilmente diverso anche l'approccio rappre-sentativo di Zombie rispetto a quello di Carpenter. Quest'ultimo puntava tutto sulla suspense e sull'atmosfera Zombie calca la mano sulla brutalità e su una certa opposizione fra gli emarginati e la collettività borghese, abbandonando, però, gli eccessi visti nei suoi film precedenti e optando per una regia più pulita e regolare. Come suo solito, Rob dà spazio a diversi curiosi cammeo: Danielle Harris che fu la figlia di Laurie Strodes in Halloween 4 e 5; Brad Dourif nei panni dello sceriffo, Udo Kier come psichiatra, Ken Foree come camionista e Sid Haig nelle vesti del becchino. Malcom McDowell nei panni del dottor Loomis è una valida alternativa al compianto Donald Pleasence. Il dramma-horror di Rob Zombi, pur ripensando completamente il lavoro di Carpenter, o forse proprio per questo, risulta un “reimagining” interessante sia per le nuove leve che non conoscano tutto il franchise di Halloween, sia per i connoisseur che vogliano tenersi al passo con le evoluzioni e le mutazioni dei villains cinematografici. Il regista realizzerà anche il seguito Halloween II (2009).
TRIVIA
⟡ Nei vecchi televisori mostrati nel nel film, e soprattutto in casa Myers, vengono trasmessi questi film: l'Isola degli zombies (White zombie, 1932) citazione della band di Rob Zombie, gli White zombie; la Cosa da un altro mondo (1950) che si vedeva anche nell'originale film di Carpenter; Ultimatum alla Terra (1951); il Pianeta proibito (1956); Plan 9 from outer space (1959), Psyco (1960); nella scena in cui Annie e il suo boy fanno sesso, si possono sentire la colonna sonora e i dialoghi de la Notte dei morti viventi (1968) provenienti dal televisore.
⟡ Nei credits finali si possono vedere scene d'infanzia di Michael Myers.
⟡ La Dimension aveva intenzione di creare una sorta di Halloween vs Hellraiser così com’era stato prodotto Freddy vs Jason (2003). Fu realizzato un sondaggio pubblico sul sito ufficiale e i votanti rigettarono la proposta che, quindi, fu scartata dalla casa di produzione.
⟡ Prima di accettare la visione di Rob Zombie, la Dimension stava per approvare un prequel che si sarebbe intitolato Halloween: the missing years incentrato principalmente sugli anni che Myers aveva passato in manicomio.
⟡ La felpa indossata da Laurie Strode è un capo d'abbigliamento della linea Total Skull, di proprietà di Sheri Moon Zombie.
⟡ Nella scena iniziale si sente la canzone "God of Thunder" dei Kiss, e anche Michael indossa una maglietta del gruppo rock. I Kiss sono stati il gruppo che maggiormente ha influenzato la carriera musicale di Rob Zombie e sono stati anche un modello estetico per i membri della sua band.
⟡ William Forsythe si ruppe la gamba prima di iniziare le riprese, motivo per cui nel film lo si vede ingessato.
⟡ La morte di Danny Terjo fu inizialmente tagliata dalla produzione ma il regista s'impuntò facendo notare come la sequenza mostrasse quanto Myers fosse brutale e senza compassione. Rob Zombie la ebbe vinta.
Titolo originale
Halloween
Regista:
Rob Zombie
Durata, fotografia
121', colore
Paese:
USA
2007
Scritto da Exxagon nell'anno 2011; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
