Paranorman

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Voto:

Nella città di Blithe Hollow, Norman Babcock è un nerd appassionato di horror; l'unico che cerca l'amicizia di Norman è il grassoccio Neil. La città si prepara al 300° anniversario della "Maledizione della Strega" che commemora il rogo di Agata Prendergast, la quale morì maledicendo la città. Norman è perseguitato dal fantasma dello zio Prendergast che gli intima di prendere un libro in suo possesso e di andarlo a leggere sulla tomba della strega, prima del tramonto, per bloccare la maledizione. Il ragazzino non farà in tempo e i morti risorgeranno.

LA RECE

Opera d'animazione trasversale, che utilizza l'estetica del perturbante per parlare all'infanzia ma finisce per piacere anche (e forse soprattutto) a gli adulti. Raffinata allegoria sulla diversità e sull'emarginazione, fra vecchia e nuova tecnologia.

Terzo ragguardevole film della Laika Entertainment, casa di produzione statunitense specializzata nella complessa tecnica dello stop-motion che già aveva regalato al pubblico Coraline e la porta magica (2009) e, prima ancora, la Sposa cadavere (2005). Alla regia, Sam Fell che aveva codiretto il simpatico Giù per il tubo (2006), ed esordio alla regia per Chris Butler prima impegnato con gli storyboard dei succitati film del 2005 e 2009: di Butler anche il soggetto e la sceneggiatura di Paranorman. Con quest’ultimo film, la Laika sembra voler entrare a piè pari nel mondo horror, prima solo sondato o fortemente edulcorato per i più piccoli. Parlando ad un pubblico prevedibilmente appassionato della materia, Butler saccheggia a piene mani dai classici del genere e lascia sulla via abbastanza suggestioni e suggerimenti da permettere anche all’appassionato di horror meno appassionato di riconoscere qua e là pellicole di ieri e oggi. Si va da il Sesto senso (1999) a Fog (1980), da Venerdì 13 (1980) ad Halloween (1978), da Sospesi nel tempo (1996) ad Hocus pocus (1993) fino ad un gran finale, più adulto di quanto si possa pensare, che rimanda a cose più nuove e sinistre quali Silent hill (2006). Ovviamente, i toni del racconto e il modo in cui si declina l'orrore sono adatti ad un pubblico giovane (ma non troppo) che perderà i riferimenti più fini e si divertirà con Paranorman per quella rocambolesca avventura che, di fatto, è. E poi ci sono i morti viventi. Anche questa volta, all'ombra di papà George Romero, tante sono le similitudini fra i vivi e i morti, e in Paranorman la società degli adulti pare particolarmente moribonda, più di quanto lo siano i morti stessi, e ben prima che essi risorgano dalle tombe. Gli abitanti di Blithe Hollow, carichi di una terribile e antica eredità sulla quale hanno fondato la loro "società civile" (leit-motiv del horror statunitense), sono peggio dei morti perché non ascoltano i bambini lasciando che il dolore della solitudine e dell'incomunicabilità danneggi l'emotività dei ragazzi che se la caveranno come possono in base all'indole: chi si isola, chi sopporta, chi vessa, chi pensa solo a tingersi le unghie. I morti sono i referenti, gli adulti pensano unicamente a salvarsi la faccia. La rabbia dei bambini è enorme e, con Agata, assume una dimensione orrorifica capace di danneggiare indistintamente ogni cosa, perché il Male, cioè il dolore, ha ormai obliterato i ricordi belli e il fatto che qualcosa di buono, a volerlo vedere, c’è sempre. La paranormalità di Paranorman è, alla fine, la solita triste normalità della paura del diverso, della poca voglia di conoscere e della pressione esercitata dalla comunità come entità informe a cui le individualità devono adeguarsi o accettare di venire poste al margine. Stupefacente la qualità dello stop-motion raggiunta dalla Laika, e altrettanto superbo il lavoro di illuminazione delle scene; quasi d'obbligo l'utilizzo del 3D per un odierno film d'animazione la cui peculiarità sta, quindi, nell'aver unito una delle più antiche tecniche d'animazione con questa nuova tecnologia stereoscopica; in ogni caso, il film funziona benissimo anche senza il 3D. Paranorman non è una pellicola indimenticabile ma la cura realizzativa ne fa un must-see per chi apprezza sia l'animazione che l’horror. Da vedere rigorosamente nella qualità video più alta possibile e, magari, in double-bill con Monster house (2011), altra animazione dall'anima horror.

TRIVIA

Chris Butler (1974) dixit: “Molti hanno detto che Norman è come me, e ciò è sicuramente vero. Norman è il tipo di ragazzo a cui piace scrivere storie. Ero un bambino tranquillo e mi piaceva stare seduto in camera mia e inventare storie di mostri e zombi” (IMDb.com).

Samuel “Sam” Jason Fell (1965) dixit: "Mi piaceva l'idea che potessimo essere sovversivi […] Con Norman hai un eroe il cui superpotere è l'intelligenza emotiva" (theguardian.com).

⟡ Il film è costato 60 milioni di dollari e, per le riprese, sono state utilizzate macchine fotografiche Canon EOS 5D Mark II DSLR montate su un piccolo binario tramite il quale la Canon poteva traslare: si faceva una prima foto e poi, spostata un po' a destra o sinistra la fotocamera, si procedeva al secondo scatto, generando l'effetto 3D. 

⟡ La Laika ha utilizzato stampanti 3D per realizzare i vari volti e le varie espressioni dei personaggi. 

⟡ Dopo i credits conclusivi, si vede un filmato accelerato che mostra la creazione di Norman dalla bozza su carta all’animazione del personaggio. 

⟡ Come mossa di marketing, prima dell'uscita del film nelle sale, la casa di produzione spedì a 49 addetti ai lavori una cassa "proveniente" da Blithe Hollow piena di "terra di cimitero". I riceventi dovevano scavare nella terra e avrebbero trovato una piccola bara che ospitava uno dei sette zombi protagonisti del film con tanto di info sulla loro vita. I nomi degli zombi sono: Giudice Hopkins, Eben Hardwick, Thaddeus Blackton, Lemuel Spalding, Amelia Wilcot, Goodie Temper e Wile London. 

⟡ La prima volta che viene mostrata Agata, questa indossa delle scarpette rosse come Dorothy de il Mago di Oz (1939). 

⟡ Norman tiene in casa il gioco da tavolo "The Hands of Fate", riferimento a Manos: the hands of fate (1966), horror trash di culto in USA. 

⟡ Il nome della città Blith Hollow unisce due ghost-stories: "Blithe Spirit" scritta nel 1945 da Noel Coward, e "La Leggenda di Sleepy Hollow" scritta da Washington Irving nel 1949. 

⟡ Il cane di Neil si chiama Bub come il morto vivente addestrato in il Giorno degli zombi (1985) di Romero. 

⟡ Il capo degli zombi si chiama Giudice Hopkins, riferimento al protagonista de il Grande inquisitore (1968) interpretato da Vincent Price. 

⟡ La scena in cui Norman tenta di strappare il libro dalle mani dello zio morto è una citazione della scena iniziale di Frankenstein Junior (1974). 

⟡ Neil si mostra a Norman con la maschera di Jason Voorhees, e la scena, per come è costruita, recupera una sequenza di Venerdì 13 parte V: il terrore continua (1985). 

⟡ Un distributore automatico mostrato nel film riporta la scritta "suspiria" (Suspiria, 1977). 

⟡ La suoneria del cellulare di Norman è il tema musicale di Halloween – la notte delle streghe (1978). 

⟡ Il muscoloso Mitch potrebbe essere il primo personaggio gay nella storia dei film d'animazione per ragazzi.

Titolo originale

Id

Regista:

Chris Butler, Sam Fell

Durata, fotografia

92', colore

Paese:

USA

Anno

2012

Scritto da Exxagon nell'anno 2015 + TR; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0

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