Femmine infernali
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Voto:
In un campo di prigionia femminile gestito dal sadico di turno (Luciano Pigozzi), le detenute sono soggette a terribili trattamenti. Il peggio è riservato alla combattiva Zaira (Ajita Wilson). Il dottor Farrell (Anthony Steffen) è schifato da tali brutalità e decide di aiutare le donne a scappare.
LA RECE
WIP, ovvero Woman In Prison, con un Pigozzi e una Wilson scatenati. Film assolutamente non essenziale ma fra gli esotici-erotici exploitation, non il peggiore.
Girato back-to-back con Orinoco prigione del sesso (1979) con il quale condivide cast, troupe e location, Femmine infernali è un canonico women-in-prison che vede un gruppo di detenute vessate da un manipolo di aguzzini capitanati dal superbo Pigozzi, il Peter Lorre di casa nostra. La cosa si fa un po' più interessante per il fatto che tutto si svolge in una foresta pluviale, ambientazione selvaggia che ben si addice agli umidori della pellicola. In testa alle detenute, la Ajita Wilson, transessuale di tanto erotico-bis, anche se non è chiaro perché, con tante belle donne disponibili, si facesse ricorso a un trans operato come veicolo per la bellezza femminile. È invece chiaro che la mulatta Wilson ha il suo perché in un'ambientazione selvaggia nella quale poteva esprimere meglio il suo esotismo. Naturalmente, Ajita non è la sola che si mostri generosa alla macchina da presa, anzi sono ben altre le attrici e le comparse disposte a impegnarsi in sequenze hot. A sprazzi, benché Mulargia non fosse un maestro nel gestire le scene di sesso, il film presenta qualche buono spunto erotico. D'altra parte, fra i film di genere WIP, Femmine infernali non è il più sadico, e il fatto che gli aguzzini siano maschi e non femmine, come spesso accade in questo tipo di pellicole, porta buona parte delle scene violente sui lidi della violenza sessuale e non a un cervellotico sadismo. Non mancano scene saffiche e tutta la serie di cliché tipici delle produzioni erotiche che vedono un gruppo di donne tenute prigioniere. A contraltare tanta lascivia e brutalità, ci pensa Anthony Steffen, volto storico dello spaghetti western e di pochi altri horror (la Notte che Evelyn uscì dalla tomba, 1971; Sette scialli di seta gialla, 1972; Killer fish, 1979): prima beve pesantemente per dimenticare le brutalità alle quali è obbligato ad assistere, poi organizza una tragica fuga. Nel suo genere, Femmine infernali non è malaccio: gli attori sono di mestiere e la regia è misurata, alcune scene di sesso tendono a spingere troppo verso l'hard mentre il sadismo atteso non è poi così truce da infastidire. Per quello che ha da offrire, però, dura un po' tantino. Bello il pezzo musicale di Marcello Giombini al pianoforte che si sente in conclusione. Per estimatori.
TRIVIA
⟡ Il visto censura del film (n.74517) è del 21 dicembre 1979, quindi il film è stato girato in quell'anno anche se la prima al cinema avvenne il 27 marzo 1980.
⟡ Ajita Wilson fu un noto transessuale degli anni che furono. Nato nel 1950 a Brooklyn con il nome di George Wilson, iniziò a lavorare come travestito in un locale di New York City. A metà degli anni '70 si fece cambiare sesso e, da lì in avanti, apparve in produzioni porno, così come in produzioni meno spinte ma sempre in ruoli che la vedevano mostrarsi generosa davanti alla cinepresa: le Notti porno nel mondo n2 (1978); Orinoco: prigioniere del sesso (1979); Perverse oltre le sbarre (1983); Detenute violente (1985). Il 26 maggio 1987, Ajita Wilson morì in seguito a un'emorragia cerebrale causata da un incidente stradale avvenuto a Roma.
⟡ Luciano Pigozzi comparve in diversissime pellicole bis italiane, fra le quali: la Frusta e il corpo (1963), Sei donne per l'assassino (1964), 5 tombe per un medium (1965), Libido (1965), gli Orrori del castello di Norimberga, Nude... si muore (1968), il Rosso segno della follia (1970), Tutti i colori del buio (1972), Perché quelle strane gocce di sangue sul corpo di Jennifer? (1972), la Morte negli occhi del gatto (1973), la Sanguisuga conduce la danza (1975), Liebes lager (1976), Casa privata per le SS (1977), Notturno con grida (1980), Zombi 3 (1988).
Regista:
Edward G. Muller [Edoardo Mulargia]
Durata, fotografia
101', colore
Paese:
Italia, Spagna
1979
Scritto da Exxagon nell'anno 2013; testo con licenza CC BY-NC-SA 4.0
